Cinque SÌ per la giustizia sociale: il valore del voto tra democrazia e diritti

L’8 e il 9 giugno siamo chiamati a votare su cinque referendum popolari. Cinque occasioni concrete per dire SÌ alla dignità del lavoro, all’equità sociale e al riconoscimento di chi vive e contribuisce ogni giorno alla vita del nostro Paese. Una scelta di democrazia e libertà che riguarda tutti.

Data di pubblicazione: 10/05/2025

Autore: Martina Lo Cicero

Votare è un atto di libertà. Ma in certi momenti diventa anche un gesto di responsabilità. I referendum del prossimo 8 e 9 giugno rappresentano uno di questi momenti: ci viene chiesto di esprimerci su cinque quesiti fondamentali, che toccano direttamente i diritti di milioni di persone, la dignità del lavoro e l’inclusione sociale.

Cinque quesiti, cinque SÌ per cambiare davvero le cose:

  • SÌ per dire stop ai licenziamenti illegittimi, riaffermando il diritto dei lavoratori a tornare sul posto di lavoro se il licenziamento è privo di giusta causa.

  • SÌ per garantire più tutele anche ai lavoratori delle piccole imprese, che oggi troppo spesso restano esclusi da ogni indennizzo e protezione.

  • SÌ per mettere fine alla giungla dei contratti precari, restituendo stabilità, prospettiva e dignità a chi lavora.

  • SÌ per rafforzare la sicurezza sul lavoro, rendendo responsabili anche le aziende appaltatrici in caso di incidenti.

  • SÌ per riconoscere come italiani i figli di chi vive e lavora nel nostro Paese, riducendo a cinque anni il tempo di attesa per la cittadinanza: un passo avanti per chi è già italiano nei fatti, ma non ancora nei diritti.

Dietro ogni quesito non c’è solo una norma da cambiare, ma una visione di Paese più giusto, dove nessuno venga lasciato indietro. È un’opportunità per costruire una società in cui le persone siano al centro delle politiche pubbliche, e non schiacciate da logiche di esclusione o sfruttamento.

Partecipare è fondamentale. Andare a votare è la prima forma di impegno per chi crede nella democrazia. Dire cinque volte SÌ è un gesto di consapevolezza, un atto di fiducia in un’Italia più equa, più sicura, più solidale. L’8 e il 9 giugno andiamo alle urne: perché il cambiamento passa anche da una matita.

Martina Lo Cicero

Presidente dell’Assemblea del Partito Democratico di Pordenone e consigliera comunale, è da sempre impegnata sui temi della giustizia sociale, dei diritti civili e delle politiche giovanili. Crede in una politica inclusiva, concreta e partecipata, che metta al centro il lavoro, la cultura e la dignità delle persone.

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